Grandi risultati, due migliori prestazioni mondiali stagionali, tre record del meeting e un successo azzurro nel Golden Gala Pietro Mennea – Powered by IP allo stadio Olimpico di Roma, tredicesima tappa della Wanda Diamond League 2024. Prestazioni superlative nei 3000 siepi femminili, dove la bahrainita oro olimpico Winfred Yavi sfiora il record del mondo di appena sette centesimi in 8:44.39, e nei 100 metri ostacoli vinti dalla giamaicana Ackera Nugent con la quarta prestazione di sempre in 12.24 (-0.4): nessun’altra, in entrambi i casi, ha corso così veloce al mondo quest’anno. La vittoria nel salto triplo maschile è ancora del bronzo olimpico e recordman italiano Andy Diaz Hernandez (17,32/0,8). Leonardo Fabbri è secondo (21,70) dietro il primatista mondiale e tre volte olimpionico Ryan Crouser (22,49, meeting record). Terzo nel salto in alto Gianmarco Tamberi (2,27) con successo del coreano Woo Sang-Yeok con 2,30. Sfiora il record italiano dei 1500 metri femminili Sintayehu Vissa, sesta in 3:58.12 a un solo centesimo dal record ottenuto alle Olimpiadi. Si migliora anche Nadia Battocletti, per la prima volta sotto i quattro minuti in 3:59.19 (undicesima), nella gara vinta dalla primatista del mondo Faith Kipyegon in 3:52.89. Nei 100 metri Letsile Tebogo è il più veloce di tutti in 9.87 (0.3), Marcell Jacobs chiude rialzato gli ultimi dieci metri in 10.20. Ancora ostacoli “on fire” con il successo della statunitense argento olimpico Anna Cockrell in 52.59, seconda miglior prestazione nella storia del Golden Gala. L’etiope Hagos Gebrhiwet vince dopo un durissimo sprint in 12:51.07 un 5000 metri all’altezza della incredibile tradizione del Golden Gala. Lorenzo Simonelli è sesto nei 110 ostacoli in 13.34 (0,4) vinti dal francese Sasha Zhoya in 13.18.  Altre vittorie per lo zambiano Muzala Samukonga nei 400 metri (43.99, seconda prestazione di sempre al Golden Gala), per la statunitense Brittany Brown nei 200 metri (22.00/0.4). Nel disco successo dello sloveno Kristjan Ceh (68,61 all’ultimo lancio), asta donne all’australiana oro olimpico Nina Kennedy (4,83), lungo donne a Tara Davis-Woodhall con 7,02 (0.1).

Una serata da ricordare. Una notte di stelle. Ecco le parole dei principali azzurri al Golden Gala Pietro Mennea dello stadio Olimpico.

 Andy Diaz (vincitore nel triplo, 17,32) – “Sono molto contento, ho vinto davanti al pubblico di casa ed è stato bellissimo farlo in uno stadio incredibile. Ho dato tutto. Ho sentito anche un crampo alla gamba sinistra e quindi sono riuscito a fare soltanto due tentativi validi, poi ho provato a saltare all’ultimo turno ma è venuto fuori un nullo. Ora voglio confermarmi campione della Diamond League nella finale di Bruxelles del 13-14 settembre”.

Leonardo Fabbri (secondo nel peso, 21,70) – “Purtroppo le gambe oggi non erano al 100%. Però va bene così, è bello ricevere calore dallo stadio, dopo un periodo difficile. Voglio finire la stagione lanciando a 23 metri, so di valerlo. Il passato non si può cambiare, si può solo correggere l’errore. Ringrazio sempre Paolo Dal Soglio perché mi sta aiutando tanto. E ringrazio Gimbo Tamberi, dà una grande energia a tutti”

Gianmarco Tamberi (terzo nell’alto con 2,27): “Mi dispiace tanto, questa sera la curva era tale e quale a quella degli Europei, sentire entusiasmo e carica mi ha fatto immenso piacere. Non sono stato all’altezza di questo tifo. Responsabilità mia. Non riuscivo a saltare, forse reduce dalla stanchezza della Slesia. L’ho sentito da subito. Avrei dovuto saltare almeno 2,30. Colpa mia, chiedo scusa a tutti, a chi è venuto e chi ha tifato”.

Nadia Battocletti (primato personale nei 1500, 3:59.19) – “Una emozione indescrivibile avere lo stadio così, un sacco di tifo, mi sono emozionata quando mi hanno presentato. Lo stadio è esploso come agli Europei. La condizione è quella che è, ho corso soltanto una solo una ‘settimanina’ dopo i problemi fisici dei Giochi. Felice della vicinanza che ricevo da tutta Italia: oltre alle medaglie porto a casa un bel gruppo di fan. Spero sia d’ispirazione”.

Marcell Jacobs (nono nei 100 con 10.20) – “Olimpico sempre magnifico, il tifo incredibile. Una giornata del ‘cavolo’: quando mi sono svegliato stamattina ho subito sentito la giornata no. Bicipiti duri, non ho gestito il riscaldamento come volevo. Mi sono alzato un po’ alla fine, inutile farsi male, la gara era andata come è andata”.

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