Roberto Avantaggiato è il candidato alla Presidenza del Comitato Regionale Lazio del prossimo quadriennio olimpico. Giornalista, profondo conoscitore della storia del calcio laziale (due i libri scritti sul tema…), da due anni consigliere regionale del Cr Lazio, da sempre è vicino al mondo dei dilettanti, nel suo “manifesto” ha parlato di continuità e innovazione.
Scendere in campo dopo un’icona come Melchiorre Zarelli non è facile?
“Lo so, ma il grande lavoro di crescita e sviluppo che il Presidente ha saputo e voluto fare in questi anni va conservato e implementato. Ed è da questo che voglio ripartire per non disperdere un patrimonio che nessuno può disconoscere”.
Il ritornello che viene fatto girare è… cambiamento.
“Ritornello, appunto. I cambiamenti si fanno con i tempi e con i percorsi giusti. E con il supporto di chi, prima di noi, è passato per questa strada e ne conosce le insidie. Non dimentichiamo che l’esperienza è fondamentale. Eppoi, come ho scritto nella mia candidatura, le rivoluzioni non servono perché distruggono tutto e le società non vogliono questo”.
In tanti, però, chiedono maggiore modernità…
“E siamo d’accordo. Ma cosa significa modernità, perché leggo parole che sembrano uscite da programmi di intelligenza artificiale, che suonano bene ma in realtà sono vuote di contenuti pratici”.
Lei cosa intende?
“Mettere il Comitato al servizio delle società, dando attuazione a quella “politica dei servizi” che secondo me deve essere nelle fondamenta del Cr Lazio. E per farlo servono professionisti preparati, consapevoli del ruolo e delle situazioni, oltre a persone che abbiano voglia di fare il bene del nostro movimento e non di occupare una poltrona dall’oggi al domani.”
La Riforma dello Sport ha creato tanti disagi, per non dire altro…
“Lo sappiamo ed è uno dei punti base su cui lavorare. L’impegno è proprio quello di supportare le società affinché il volontariato e la valorizzazione dei giovani non vadano perduti, nel rispetto di quanto dispone il Governo, sia chiaro”.
Qualcuno, nel Viterbese, vorrebbe una maggiore presenza del Comitato.
“Ma il Comitato è già presente con una sua delegazione che, a mio avviso, è e dovrà essere un punto di riferimento per il territorio. Poi, se sarò eletto, il mio intento sarà quello di essere presente, periodicamente, nelle delegazioni per incontrare le società, insieme al delegato e al consigliere di riferimento, e sentire dalla viva voce problemi e suggerimenti. Siamo noi che dobbiamo portare il Comitato dalle società e non viceversa”.

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