di Alessandro Tozzi
Alla fine arriva chi doveva arrivare i quarti è arrivato, con buona pace per la nostra Italietta e la sua figura da cioccolatai proprio contro gli svizzeri…; ci sono state sliding doors in molte partite, come spesso accade, ma senza sorprese di sorta.
Partendo dall’alto, la prima sliding door è quella di Germania-Danimarca, gol annullato di là per 4 cm e 30 secondi dopo rigore moderno assegnato di là per quei falli di mano che un tempo avresti detto vai a cagare, e ora ti caghi sotto quando vedi che c’è un check. La Germania dà l’impressione dietro di essere un gigante di argilla, anche se il centrocampo è di primissima qualità, però gioca in casa: il quarto di finale con la Spagna sarà illuminante per chiarire le sue ambizioni.
Spagna-Georgia non doveva essere una partita, e lo è stata almeno per un tempo, grazie a un autogol sciamannato e a un primo gol spagnolo discusso. La Georgia con qualche giocatore interessante ha fatto il massimo, ma la Spagna sembra una corazzata ed è al momento la favorita del Torneo, come gioco addirittura per distacco. Vediamo se e dove sta l’inghippo.
La Francia non ruba l’occhio e segna pochissimo, ma alla fine passa contro un Belgio a fine ciclo, chiuso da un autorete nel finale del vecchio Vertonghen. Male Lukaku, non benissimo De Bruyne, sarà difficile per i belgi riavere una generazione così. La Francia deve ritrovare Mbappè, al quale per accendersi basta poco, anche se un Giroud in panchina lo vorrebbero in molte; chi vuole vincere l’Europeo deve batterla.
Il Portogallo vive e somatizza lo psicodramma di Ronaldo e la latitanza di Leao (la Leatitanza), che fin qui a parte le lacrime ha mostrato poca roba, tanto più pensando che lascia in panchina compagni forti; io credo che Martinez, come Koeman, non sia un buon allenatore, e trovarsi con un mostro sacro di questo tipo acuisce i problemi. Bene la Slovenia, un undici che ne conosci tre per sbaglio (valore della rosa 140 milioni, ma metà sarà Oblak) ma che sanno stare in campo, lottare, soffrire, leggere, scrivere e far di conto assai più dei nostri.
Romania Olanda era una partita al contrario, con la Romania prima e l’Olanda terza nei gironi, ed infatti è andata al contrario, perchè l’Olanda al netto del suo allenatore ha molti giocatori notevoli, qualche talento in panchina e diversi titolari gli mancano pure. La Romania ha fatto il suo, ma non ha quei talenti degli anni ’90 che ne facevano una squadra fortissima se gli andava di giocare.
Austria Turchia si annunciava insieme a Italia Svizzera come la partita più equilibrata degli ottavi, ed è rimasta l’unica ad esserlo veramente, le due squadre sotto la pioggia hanno corso per 90 minuti e l’ha vinta di misura la Turchia con una doppietta nientemeno che di Demiral, cose da pazzi. Una grande Austria sarà mina vagante nelle prossime qualificazioni, vanno al triplo di velocità nostro che non siamo nemmeno più un metro di paragone, se non per parlare di una squadra veramente scarsa.
Inghilterra Slovacchia è stato lo psicodramma degli ottavi di finale, con gli inglesi sotto dopo 20 minuti che hanno inseguito il match fino al 95mo, quando Bellingham con una mezza rovesciata da predestinato doc ha trovato l’1/1, subito raddoppiato nei supplementari da Kane, che dopo 400 gol in carriera aspetta ancora di vincere un trofeo, e temo per lui che non ce la farà nemmeno stavolta. Davvero un mistero l’Inghilterra, con talenti incredibili sulla tre quarti che non fa gioco nemmeno a spinta, e qui dovremmo tornare alla vera natura delle squadre inglesi, che in casa loro, sospinte dal pubblico scatenato, ti tenevano a calci per 90 minuti nella tua area con 3000 cross e alla fine vincevano, fuori casa annaspavano, mentre la Nazionale non decollava mai perchè prendendo tutti i giocatori più tecnici giocava un calcio poco inglese. Ma ha ancora senso operare questa distinzione nel terzo millennio? Slovacchia a un passo dal sogno, peccato.
Italia Svizzera non è stata una partita mai, nemmeno per un minuto. Dell’Italia abbiamo detto, vedo colpe di tutti, ma certo Spalletti esce da questo Europeo che se si fosse chiamato Ballardini l’Italia non avrebbe potuto giocar peggio, e al ritorno a Roma gli avrebbero bruciato la macchina con lui dentro. Ora si riparte dalle qualificazioni Mondiali, altro giro altro regalo, ma stavolta l’insuccesso di un’altra mancata qualificazione sarebbe letale per il movimento, già allo stremo. Svizzeri bene, forse benissimo se non fosse che hanno giocato contro i fantasmi, anche se davanti gli manca uno che la butta dentro, Ndoye e Vargas sono da bassifondi europei un po’ come Retegui e Raspadori. Bene a metà campo, faranno soffrire gli inglesi se riescono a tenerli lì-
Una considerazione. Leggo su transfermarket che tutte le prime sei per valori dei giocatori sono nei quarti, l’Italia sarebbe settima, il Belgio ottavo, dietro ci sono Svizzera, Austria e Turchia in ordine sparso. Ma qui il problema non riguarda nemmeno più il valore economico della rosa, perchè se prendi la Slovacchia vale un decimo esatto dell’Inghilterra e hanno fatto partita pari. Certo ci mancano i campioni, Donnarumma a parte, ma se non li hai devi pedalare il triplo degli altri ed è quello che ci aspetta in futuro. Siamo comunque come valore i primi degli esclusi, e valiamo più di Turchia e Svizzera messe insieme: una bella soddisfazione!
Ora arrivano i quarti, e sono tutte partite sulla carta belle, combattute, equilibrate. Spagna-Germania, Francia-Portogallo, Olanda-Turchia e Inghilterra-Svizzera. Nella parte bassa può succedere davvero di tutto, ed era la parte nostra: la situazione, come già detto, è gravina, ma non seria…

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