La redazione di News.Superscommesse.it ha raggiunto in esclusiva Luca Mezzano, tuttora uno dei giocatori più amati dai tifosi del Torino, maglia indossata dall’ex difensore per sei stagioni non consecutive tra Serie A e B, fino al fallimento del 2005. Oggi allenatore dell’Under 16 del Chisola, in quest’intervista Mezzano ha espresso un parere sulla stagione del Toro e su quella di un’altra sua ex squadra: la rivelazione Bologna.

Anche quest’anno, nonostante almeno un posto in più nelle coppe per le italiane, il Torino resterà probabilmente fuori dall’Europa. Che bilancio si può fare dell’era Juric che sembra avviarsi al termine? La squadra si è stabilizzata a metà classifica senza riuscire a crescere. Lei con il Toro ha giocato l’Intertoto: quanto sarebbe stato importante anche solo l’approdo in Conference League come segnale di crescita e di ambizione societaria?
“Entrare in Conference sarebbe un piccolo passo, ma importante, in particolare per i tifosi. L’Intertoto era un torneo minore, ma non dimentichiamo che il Torino ha giocato le Coppe anche pochi anni fa con Ventura e Mazzarri. (…) Per bacino d’utenza e storia, il Toro dovrebbe sempre ambire ad un posto in Europa, ma oggi c’è un divario molto ampio tra le big e le altre, in particolare a livello di forza economica. Quanto al Torino di Juric, il campo emette sempre un verdetto insindacabile. Se la squadra arriva al 10° posto da tre anni significa che i valori sono quelli. Ritengo però che Juric abbia lavorato bene, perché il Torino ha un’identità riconoscibile. La fase difensiva è stata tra le migliori del campionato e in questi tre anni sono state giocate anche buone partite contro le grandi. Se è mancato qualcosa è stato in attacco, dove è andato in doppia cifra solo Zapata e non sono arrivati i gol dei centrocampisti. Per arrivare in Europa serve qualcosa in più”.

Lei ha giocato in un Bologna molto diverso da quello attuale a iniziare dalla categoria. Cosa pensa del futuro di Thiago Motta? Farebbe bene a restare e giocarsi la Champions o la chiamata di un club come Juventus è proprio impossibile da rifiutare?
“L’Inter è stata super, ma la vera sorpresa del campionato di quest’anno è stata il Bologna. (…) Thiago Motta ha fatto un lavoro eccezionale proponendo un calcio moderno, che è poi quello che piace a me. Un calcio fatto di possesso, costruzione dal basso, rotazioni frequenti e interscambi di ruoli, con nessun riferimento fisso a livello di moduli. L’idea di restare un’altra stagione è affascinante, ma per un allenatore emergente rifiutare un club come la Juventus è molto difficile. A meno che il Bologna non metta sul piatto cifre importanti a livello d’ingaggio e non trattenga tutti i migliori”.

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