La redazione di News.Superscommesse.it ha raggiunto Francesco Baiano, detto “Ciccio”. Oggi allenatore dell’Aglianese, in Serie D, Baiano deve molta della sua fama ai 5 anni passati a Firenze con la maglia della Viola, squadra a cui arrivò grazie all’apporto fondamentale di goal e giocate realizzate con il “Foggia dei miracoli”. Nell’estratto di quest’intervista esclusiva, l’ex giocatore dice la sua su Empoli, Fiorentina e Napoli e sulla prossima stagione dei tre club.
Come giudichi la scelta della società viola di puntare su Palladino?
“È una scelta che reputo azzeccata. Si tratta di un allenatore giovane ed ambizioso, che in quasi due anni ha fatto vedere delle cose importanti a Monza”.
Prevedi una rivoluzione nella rosa del Napoli per venire incontro al 3/5/2 di Antonio Conte? Oppure si adatterà quest’ultimo alle caratteristiche dei suoi nuovi giocatori?
“Mi aspetto che gli facciano una squadra a sua immagine e somiglianza. Un team di lavoro in cui lui avrà carta bianca nella scelta dei calciatori. Farà la squadra, insomma, come vuole lui. Dall’altra parte, però, non dimentichiamoci che il primo Conte lavorava con il 4-3-3 o con il 4-2-4. Solo successivamente, in carriera, ha optato per una difesa a 3. Ma non è un suo dogma. Nessuno gli proibisce di tornare al 4-3-3 nel Napoli. Anche perché servono difensori forti per giocare a 3. E questi non si trovano facilmente: dal momento che sono incedibili o che devi svenarti per poterli acquistare”.
Qual è il segreto dell’Empoli che con pochi soldi e tanta fantasia sul mercato riesce sempre fare delle buone squadre? Ed adesso può risentire dell’addio di Accardi diretto alla Sampdoria?
“Non ne risentirà, perché arriverà un direttore sportivo che negli anni ha fatto parlare di sé. Mi riferisco a Roberto Gemmi. Che è un grande non lo dico io, ma i fatti. Arriva un giovane che sa quello che vuole. Il segreto dell’Empoli sta nella società, che non si fa prendere dalla frenesia se le cose non vanno bene, conscia che la salvezza può arrivare anche all’ultima giornata di campionato. Allo stesso tempo, però, percepiscono il termometro della squadra e sanno qual è il momento di cambiare un allenatore. E poi sono bravissimi a orientarsi su giocatori da acquistare in possesso di grandi motivazioni. Nel calcio di oggi, non si può prescindere da questo”.
Articolo precedenteMusica, il nuovo tormentone dell’estate è “La frutta fa male”
Prossimo articoloÈ bis di Ronconi e Gulinelli a Pergusa