Sarà Cavalleria rusticana, il capolavoro che segnò il debutto del giovanissimo Pietro Mascagni insieme a Gianni Schicchi, piccolo gioiello musicale della maturità di Giacomo Puccini, a chiudere il Mascagni Festival 2024: due le rappresentazioni in programma, venerdì 20 settembre, alle ore 20 e domenica 22 alle ore 16 al Teatro Goldoni, con un nuovo allestimento, realizzato in collaborazione produttiva con il Teatro Politeama Greco di Lecce ed il Teatro Marrucino di Chieti. Una nuova produzione con la direzione musicale di Marcello Mottadelli e la regia di Giandomenico

Dopo il grande successo delle iniziative e degli eventi che per tutto il mese di agosto hanno animato la città di Livorno nel segno della vita e dell’arte del compositore labronico, il Festival si appresta a realizzare per la prima volta la sua produzione operistica al Teatro Goldoni di Livorno. “Abbiamo deciso di proporre questo insolito dittico – spiega il Direttore artistico del Mascagni Festival Marco Voleri – perché, oltre all’omaggio doveroso del Festival al compositore lucchese in occasione delle celebrazioni del centenario dalla sua scomparsa, in questo accostamento c’è qualcosa di profondamente umano, che ci ricorda che la vita non è mai solo comica o tragica, ma un intreccio delle due. Se Gianni Schicchi ci fa sorridere delle nostre piccole miserie, Cavalleria rusticana ci colpisce al cuore con la sua brutalità. Insieme, queste due opere ci raccontano la vita in tutte le sue sfaccettature e nel portarle in scena abbiamo voluto creare un dialogo tra due modi diversi di fare teatro, ma anche tra due visioni del mondo, perché il teatro ha questo potere: non solo di raccontare storie, ma di farci vedere la nostra storia, la nostra vita, con occhi nuovi”.

La parte musicale vedrà sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Goldoni di Livorno il M° Marcello Mottadelli con un curriculum che vanta un’intensa attività artistica in Italia ed all’estero sia in campo lirico che concertistico e con ulteriori incarichi manageriali presso importanti istituzioni musicali internazionali: “Ho avuto il piacere nel 2022 di fare Cavalleria rusticana proprio a Vizzini –sottolinea Mottarelli – è stata un’esperienza unica: vedere tutto un paese in piazza ed immaginare la vera casa di Mamma Lucia, di Lola, la piazza del paese…Portarla ora nella città natale di Pietro Mascagni ed all’interno del festival a lui dedicato, rinnova in me la domanda che fin da allora mi ero posto: come scavare più profondamente e come ancor meglio cogliere la magia di una Musica così meravigliosa?”

In questo suo percorso di proposta interpretativa, incontrerà la messa in scena di Giandomenico Vaccari, regista di prosa e di melodramma, con oltre 40 anni di esperienza in campo lirico anche lui sia in Italia che all’estero. “Gianni Schicchi, unica opera comica del compositore lucchese, è un capolavoro graffiante e spietato – spiega Vaccari– e nella nostra versione drammaturgica legheremo la sua vicenda, ambientata negli anni sessanta del ‘900, che lo vede ormai vecchio e morente attorniato dai parenti intorno ansiosi di spartirsi beni ed eredità, con un salto all’indietro nel tempo dalla Firenze del boom economico all’arcaica Sicilia della novella del grande scrittore Giovanni Verga. Un viaggio lunghissimo attraverso un sogno del protagonista con cui abbiamo costruito questo dittico, giunzione di due atti straordinari della nostra storia del melodramma. Una contrapposizione quantomeno cruda. Il Teatro è un luogo fatto e popolato di sogni e dai sogni siamo partiti”. Le scene sono di Marina Conti, costumi della Sartoria Teatrale Bianchi; light designer Michele Rombolini.

Il cast impegnato nelle due opere è il risultato di un prezioso percorso che vedrà l’incontro sul palcoscenico tra cantanti affermati del panorama lirico internazionale ed i giovani talenti selezionati dalla Mascagni Academy: “Questo progetto –continua Marco Voleri – non è solo una vetrina per le nuove generazioni, ma un vero e proprio laboratorio di crescita, dove l’arte dell’interpretazione verista si trasmette e si rinnova. Vedere questi giovani artisti affiancare i grandi nomi della lirica è la dimostrazione tangibile di un percorso formativo che trova nel palcoscenico il suo esito naturale e più alto, confermando la bontà di un progetto che unisce esperienza e freschezza in un dialogo costante tra passato e futuro”.

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