Internazionali di Francia, Musetti porta Djokovic al quinto set giocando una partita entusiasmante. Giocando sempre a testa alta, contro uno dei tennisti più forti di ogni epoca. Ci sarebbe da dedicarli “paginate” intere, per l’impresa sfiorata. Macché, la partita è la “sua” ma i titoli della “sua” partita sono per Sinner, perché se il tennista di Carrara avesse sconfitto il serbo, allora Jannik sarebbe diventato il nuovo numero uno della classifica mondiale. Della serie hai la notizia (la partita) ma devi per forza di cose mostrare altro. E’ la fine del giornalismo sportivo, che gigioneggia su nuove regole, incomprensibili per il lettore. E’ la fine di un certo modo di fare cronaca sportiva che ha cominciato a vacillare quando sono stati assoldati ex calciatori per parlare di pallone. Togliendo posti di lavoro a chi – come diceva Indro Montanelli – va in giro con le scarpe bucate per trovare le notizie. A chi deve rispettare regole e deontologia. A chi “si fa il mazzo” per guadagnare il minimo indispensabile per campare. A chi viene pagato cinque euro a pezzo, a chi viene inviato alle conferenze stampa con il foglietto delle domande del direttore o del caporedattore di turno, che non alza il deretano dalla sedia ma pretende lo scoop e magari pure due biglietti omaggio per la partita di pallone o per il teatro.

Dicevamo, gli ex calciatori. Che quando scendevano in campo con scarpe bullonate e una “maglia da baciare” allontanavano i cronisti perché troppo stanchi per rispondere a domande di rito; quegli stessi ex calciatori che te li ritrovi a bussar porte per “trattare” un contratto da opinionisti. Così al Santiago Bernabeu per la finale di Champions league ti ritrovi una squadra formata da un cronista che fa tutto, un tecnico che se serve gli fanno pure pulire i vetri e quattro, cinque ex calciatori che fanno public relation e sfornano bestemmie letterarie che la metà basterebbe per togliergli per sempre l’opportunità d’avvicinarsi a un microfono. E per la cronaca, a proposito della finale Champions, fra le “mille mila” notizie banali e ripetitive che sono state diramate, ci si è dimenticati di raccontare la più importante, ovvero che “Florentino Peres scalza Santiago Bernabeu per numero di trofei”. L’ha sussurrata Carlo Ancelotti, che di professione fa l’allenatore e non l’opinionista…
Massimiliano Morelli

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