di Alessandro Tozzi
Ernesto Alicicco è il medico per antonomasia della nostra gioventù, quello dello scudetto della Roma del 1983, che entrava in campo correndo un po’ goffamente in giacca e cravatta con lo spray magico e rimetteva tutti in piedi, salutato dal boato dello stadio.
Portiere in gioventù, aveva collaborato per anni con il dottor Ziaco nella Lazio dello scudetto del 1974, e addirittura in quell’estate giocò diverse amichevoli con la maglia dello scudetto per un’indisposizione dei due portieri (all’epoca non esisteva il terzo, e anche il secondo confinato fisso in panchina era quasi un lusso per una squadra con 12 giocatori più o meno contati), una cosa per oggi impensabile.
Nel 1978 passò alla Roma dove ha lavorato per oltre 20 anni, fino all’arrivo di Capello. Fra i suoi aneddoti preferiti, quelli del doping psicologico nei confronti dei giocatori, primo fra tutti proprio Falcao che aveva paura a giocare con un’unghia incarnita: Alicicco portò un luminare che finse di fargli un’iniezione, convincendolo così ad andare in campo.
E poi c’era Liedholm, che dava spettacolo per tutti.
“Ritiro a Riscone. I senatori del gruppo erano alloggiati in un albergo chiamato Royalino, ma per tutti era, scusatemi per il termine, il troialino. Una mattina un capo tifoso, famoso perché portava sempre un grande cappello, mi ferma e mi dice di aver visto un paio di giocatori rientrare alle tre di mattina. E mi invita a dirlo a Nils. Niente da fare, gli risposi, io non faccio la spia, se proprio vuoi diglielo te. Lo fece qualche giorno dopo. Nils ascoltò serafico e mi disse, “Ernesto bisogna multare questi ragazzi, avevo dato il permesso fino alle cinque di mattina”.
Oggi Ernesto, 90 anni da compiere a Novembre, saluta e se ne va.
Come il dottore impersonato da Burt Lancaster nel film “l’uomo dei sogni”, ha preso la sua borsa medica e si è incamminato verso le spighe di grano alla fine del campo di baseball.
Gli sia lieve la terra, magari spargendoci un po’ di quello spray miracoloso: chissà con quale battuta lo accoglierà il Barone.

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