Tra i migliori posto due della categoria Pierlorenzo Buzzelli, 34 anni da poco compiuti, si appresta a guidare “di nuovo” l’assalto del Tuscania volley alla serie A3.

Ma non perché nella passata stagione l’obiettivo non fosse stato raggiunto; anzi la promozione è avvenuta già al primo turno di play off. I motivi, purtroppo, sono ben altri e sicuramente meno nobili.

La domanda: che effetto fa ritrovarsi ad inseguire “di nuovo” la serie superiore?

“Le sensazioni sono quelle di sempre, sono cinque anni che per motivi lavorativi ho deciso di scendere di categoria e ogni anno ho trovato gli stimoli necessari per fare bene per questo sono sicuro che non mancheranno neanche nella prossima stagione. Ho la fortuna di “capitanare” un gruppo coeso, di ragazzi d’oro e di atleti forti che danno sempre il massimo ogni giorno. L’insieme di questi fattori poi ci porta fortunatamente a giocarci sempre obiettivi importanti e anche per la prossima stagione abbiamo ben chiaro in testa cosa vogliamo ottenere. A Giugno la società ci ha messo a conoscenza fin da subito della possibilità di dover ridisputare la B per la mancanza di un impianto idoneo a Tuscania e tutti noi abbiamo compreso e condiviso questa scelta, mettendo davanti a tutto la maglia, l’ambiente e lo spogliatoio, aldilà della categoria!.

Il fatto di aver rinunciato al titolo se da una parte non premia degli sforzi compiuti, dall’altra consente però di creare le condizioni per la maturazione dei tanti giovani prospetti cresciuti nel vivaio che hanno così l’opportunità di allenarsi con gente che ha esperienza da vendere maturata anche nelle categorie superiori.

“Sì hai detto bene, lo scorso anno lo abbiamo visto con Borzacconi, Quadraroli, Stoleru e De Angelis, tutti under 19 prodotti del vivaio che grazie all’esperienza in serie B e al lavoro pluriennale che hanno fatto nel settore giovanile (con coach Victor in primis) sono cresciuti tantissimo e a fine anno si sono regalati una finale nazionale da protagonisti, risultato mai raggiunto dal Tuscania Volley. Così come Rogacien, un giovanissimo che due anni fa giocava in serie C, lo scorso anno é stato determinante in molte partite decisive della stagione. Si è creato l’ambiente giusto per la crescita dei giovani e se anche in minima parte fosse merito nostro (dei “vecchietti” del gruppo) penso che possiamo esserne orgogliosi, perché stiamo facendo del bene al movimento. Anche il settore femminile da quello che vedo è in crescita costante, il nostro palazzetto é sempre pieno, sia quando giochiamo noi che quando giocano le giovanili, merito sicuramente di un mix di fattori che funziona!”.

Veniamo alle avversarie. Abbiamo cambiato girone, il prossimo anno dovremo vedercela in massima parte con squadre laziali. Quali le più temibili?

“Nel complesso il livello di questo girone si è alzato rispetto agli altri anni e lo dimostra il fatto che tante società hanno operato sul mercato già da tempo. Di primo “acchito” ti metterei Genzano e Civita Castellana tra le top del girone, ma attenzione alle napoletane, ad Anguillara che vorrà proseguire bene sull’onda della passata stagione e ad alcune romane sempre temibili. Poi c’è l’incognita sarda della quale sappiamo ancora poco ma che sarà comunque una trasferta impegnativa”.

Terminiamo con la classica domanda: cosa possono aspettarsi quest’anno i tifosi e, soprattutto, cosa ti aspetti da loro?

“Capisco perfettamente che qualche tifoso sia rimasto deluso dalla rinuncia alla serie A, cosi come ne siamo dispiaciuti noi, dai giocatori alla società, ma il movimento che stiamo creando è qualcosa che va oltre la categoria della prima squadra e lo dimostra la presenza in palestra sempre più numerosa di famiglie e bambini. Dai veri tifosi mi aspetto il sostegno di sempre, come lo è stato in passato e come ci dimostrano ogni giorno tra le strade di Tuscania. Noi dal canto nostro cercheremo di ripagare questa fiducia vincendo più partite possibile e condividendo la gioia con tutti, avendo bene in testa quello che è il risultato che vogliamo raggiungere”.

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